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- Psicoanalisi e Rock sulle tracce del trauma
In questo coinvolgente libro, nato nella mente di uno psicologo da sempre appassionato di musica, troverete alcuni racconti ispirati alle biografie e alle discografie di grandi rockstar e caratterizzati dal desiderio di creare un dialogo tra la Psicoanalisi e il Rock, un’arte che racchiude in sé vicende traumatiche che hanno ispirato grandi capolavori. L’autore ci invita, con questo viaggio tra lo storico e l’onirico, a un ascolto nuovo di opere che hanno fatto la storia di questo genere musicale.
Donald Winnicott aveva già in mente il programma di quella mattina: era uscito l’ultimo album dei Beatles ed era impaziente di comprarlo e ascoltarlo insieme a sua moglie Clare.
La dottoressa Marianne C. aveva tra le mani un disco che conosceva benissimo nonostante non lo avesse mai ascoltato: si trattava, infatti, dell’ultimo disco dei Pink Floyd, The Dark Side of the Moon […] da marzo del 1968 Roger Waters, bassista e compositore del gruppo, era un suo paziente, in analisi a quattro sedute a settimana, una frequenza pensata per compensare i lunghi periodi in cui Roger era in tour con il gruppo.
Il dottor Travis Roland, giovane psicoanalista newyorchese, si sentiva un po’ agitato perché tra pochi minuti avrebbe fatto la sua prima intervista in qualità di collaboratore dello Psychoanalysis Post: nel colloquio d’assunzione il direttore gli disse: «Intervista Patti Smith, vedremo come te la cavi».
Quel pomeriggio dell’11 settembre 2001 mentre era in coda sull’Ocean Boulevard, a bordo del suo pick-up, diretto verso casa, Chris Loins vide Bruce Springsteen a bordo della sua macchina, fermo a uno stop; Chris tirò giù il finestrino e passandogli accanto urlò: “Bruce, abbiamo bisogno di te!”