Lacan e le scienze sociali

Gli autori
Zafiropoulos Markos

Zafiropoulos Markos

Psicoanalista

Il pensiero di Jacques Lacan e il suo “ritorno a Freud” rilanciano problematiche dell’analisi del collettivo poco conosciute. La ricostruzione archeologica del suo pensiero nei suoi sviluppi iniziali, permette di circoscrivere la posizione propria di Jacques Lacan, così come le sue coordinate e le sue contraddizioni. Diviene così evidente che, dal 1938 al 1953, l’autore de I complessi familiari chiama in causa in maniera ricorrente la c.d. “legge della contrazione familiare”, enunciata da Émile Durkheim, relativa al passaggio dalla famiglia allargata alla famiglia coniugale, per ricavare una sua diagnostica, relativa al “complesso di Edipo”. Siamo in presenza dell’atto fondatore della psicoanalisi, essendovi iscritta l’evoluzione sintomatica delle forme della nevrosi, nonché del malessere imputabile alla società. La lettura precisa dei testi che riguardano questa tematica, che gravita per intero intorno alla figura del  “padre umiliato”, è rivelatrice della considerevole portata di quello che è un vero e proprio “romanzo familiare” teorico, rendendo significativamente opaco il punto di vista degli psicoanalisti su un insieme di questioni capitali che saranno ulteriormente rivisitare attraverso la presa in carico dell’ordine simbolico, che avverrà con Funzione e campo della parola e del linguaggio. Il Lacan che legge Durkheim chiede di essere interrogato alla luce della teoria, nei suoi rapporti con Freud, laddove questo si occupa del disagio della civiltà. Lo studio, qui portato a termine, avente per soggetto Lacan e le scienze sociali permette di situare il contributo del pensiero di Lacan relativamente al legame sociale, rapportandolo ai maggiori esponenti del pensiero contemporaneo. 

 

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