- Home
- Psichiatria
- Elogio del rischio
Oltre la psichiatria difensiva, verso la responsabilità democratica in Comunità
Elogio del rischio è il titolo di un seminario di Marcel Sassolas che ha avuto un certo successo in Francia circa due decenni fa.
È stato anche il titolo della seconda edizione della versione italiana del medesimo seminario tenutasi nel 2005 a palazzo Altemps a Roma con l’associazione ATiC diretta da Enrico Pedriali, che vide la partecipazione dello stesso Sassolas, e della cui organizzazione fui io stesso a occuparmi.
Marcel Sassolas è una figura importante per la psichiatria italiana perché insieme a pochi altri ha costituito un confronto continuo tra le ricerche sulle comunità terapeutiche a orientamento psicodinamico francesi e quelle italiane. L’ottava giornata di studio degli incontri di Montefiascone, da cui questo volume trae origine, è senz’altro dedicata alla sua figura e al suo lavoro, ha quindi, ad un anno dalla sua scomparsa, un indubbio valore commemorativo, ma allo stesso tempo vuole ribadire l’attualità della tematica presa in esame, ovvero l’assunzione del rischio in psichiatria.
Se infatti è vero che il tema del rischio risultava attuale nella giornata di studio con Sassolas del 2005, poiché nasceva dalla consapevolezza della totale mancanza di idee innovative nell’ambito della residenzialità terapeutica e più in generale della psichiatria, ciò risulta altrettanto vero oggi, 15 anni dopo. Non basta infatti riferirsi al ripetuto mantra della Recovery, della Psicoanalisi Multifamiliare, o del Dialogo Aperto che di sicuro sono pratiche importanti ma che
però non possono definirsi davvero innovative perché hanno ormai tutte alcuni decenni alle spalle (anche se di recente introduzione in Italia) e perché non sembrano per ora avere una diffusione e un impatto importante sulla cultura delle istituzioni della salute mentale italiana.
Inoltre basta osservare lo stato dei servizi in Italia per verificare, senza timore di smentita, che il cambiamento veramente innovativo, la legge 180, dopo 40 anni, in realtà, è stata applicata pienamente solo in sparute e isolate esperienze ma non è stata mai realizzata a livello nazionale.