- Home
- Psicologia
- Leaders e followers
Nell’epoca delle passioni tristi contrassegnata dall’incertezza economica ecologica e sociale la percezione di una catastrofe imminente è un sentimento universalmente sempre più diffuso. Si potrebbe dire che esso presiede a una nuova antropologia che vede l’uomo alle prese con una costante e continua insicurezza sociale, dal momento della nascita a quello della morte. Ma in che modo questa nuova dimensione può influenzare chi è già professionalmente alle prese con “L’incerto” ovvero l’operatore della salute mentale che lavora in ambito istituzionale a stretto contatto con dimensioni psichiche disorganizzate, scisse e per loro natura imprevedibili? Si potrebbe affermare che proprio quei professionisti che lavorano quotidianamente in circostanze emotive altamente rischiose dovrebbero paradossalmente essere i più idonei ed allenati ad affrontare le incertezze del presente e del futuro prossimo venturo. Ma ciò non toglie che essi debbano periodicamente affrontare minacce esterne alla loro integrità professionale che arrivano da politiche sempre meno sensibili ai disagi del mondo sociale e alle istituzioni che di questi si occupano, che obbligano a cambiamenti organizzativi e razionalizzazioni che possono minare il bisogno di sicurezza di chi lavora nelle istituzioni per la salute mentale. La minaccia esterna può allora divenire una minaccia interna al gruppo di lavoro e conseguentemente distruggere la coesione gruppale faticosamente acquisita, necessaria a creare l’ambiente sicuro e prevedibile di cui hanno bisogno I pazienti per iniziare I loro percorsi di cambiamento.
“Lavorare con L’ansia“ ha “costi emotivi nelle moderne organizzazioni” (per citare un’interessante pubblicazione di Mario Perini che ha aperto la settima edizione delle giornate di Montefiascone), spesso molto elevati e che possono compromettere la realizzazione della Mission di queste istituzioni e farle deviare dal loro compito primario.
Il tema del libro è infatti riferito a come Leaders e Followers affrontano i cambiamenti catastrofici, veri o presunti tali. Il riferimento abbastanza esplicito era a W. Bion la cui teoria è piuttosto conosciuta nelle istituzioni che utilizzano il pensiero psicoanalitico, ma meno in quelle che fanno riferimento a teorie differenti. L’obiettivo della giornata era quindi quello di muoversi intorno al concetto bioniano di “cambiamento catastrofico” per esplorararne le potenzialità.