- Home
- Psicologia
- Laing R.D., l'ombra del maestro
R.D. Laing, a 25 anni dalla sua prematura e improvvisa morte, sembra essere tornato complessivamente attuale e sembra volerci interrogare attraverso gli aspetti, teorici e clinici, più stimolanti che furono propri del suo “insegnamento”.
È sembrato non solo interessante, ma anche giusto concepire un lavoro che tendesse a fare luce sulle ombre della sua vita e su quelle della sua arte terapeutica.
Un lavoro che contribuisse a fugare l’ombra calata su di lui dall’establishment psichiatrico, psicoanalitico e psicoterapico: quell’ombra “oscura” una persona e un “personaggio” che è stato protagonista, durante una particolare stagione storica, nell’“animare” la scena culturale e la scena “clinica” nel mondo della salute mentale in occidente. A distanza di tempo sembra che Ronald D. Laing voglia interrogarci anche “esistenzialmente” attraverso la sua difficile ma “piena” testimonianza di vita, nella sua funzione di “maestro” e in quella di “padre”: due funzioni che egli assunse integralmente scommettendo forse troppo sulla riuscita della loro non facile commistione e volle così esporsi anche nei propri limiti, umani e professionali.
Certamente colpisce quell’amalgama tra arte e vita che ora potrebbe apparirci non riuscita. La sua vicenda umana e quella professionale si mostrano intimamente intrecciate ed entrambe appaiono segnate da una forte tensione creativa di cui egli si fece carico assumendo la propria vita come fosse “…un’opera che continuamente viene costruita poeticamente ed immaginariamente”.