Per tutti Nina

Gli autori
Sparvoli Marco

Sparvoli Marco

Psicologo

In questa terza indagine il commissario Bruno Bruni si trova ad indagare su un delitto di una giovane studentessa, molto bella e benvoluta da tutti. In “Per tutti, Nina”, il commissario si trova pian piano immerso in un mondo sconosciuto e oscuro, quello delle escort, che sembra però non turbare minimamente i tranquilli abitanti del condominio dove la ragazza vive ed esercita la sua professione. Proprio loro saranno invece i protagonisti di questa oscura vicenda: i due anziani Gina e Saverio, che ritrovano il corpo senza vita di Nina, insieme all’amministratore del palazzo, l’ambiguo avvocato Strano. Così come gli innamorati di Nina, Marco e Nikolai, che diventeranno ben presto i principali sospettati. Nel corso del racconto la vita di Nina si rivelerà piena di sorprese: una ragazza dalle molte sfaccettature e che, nonostante il mestiere praticato, ha una vita piena, densa di sogni desideri e progetti. Fanno compagnia a Bruno i suoi fidi collaboratori, Fusaro, Cantagallo, Bucci e Nicotra, che lo aiuteranno come sempre a dipanare questa matassa. La vicenda si svolge anche questa volta al Trullo, quartiere della periferia romana dove si trova il commissariato: un luogo, seppur pieno di contraddizioni, a cui Bruno è molto legato, e dove consuma anche il suo tempo libero, tra partite di calcio con la squadra dei Faraoni e il ristorante da Quinto, quasi una seconda casa. Nonostante la familiarità dei luoghi, un clima claustrofobico e oscuro avvolge tutta l’indagine, che si svolge interamente all’interno dello stabile e della piccola strada dove è collocato e che ben presto rivelerà spazi, dinamiche e relazioni inaspettate. La vita di Bruni, confortata dalla familiarità dei luoghi e dalle sue passioni per le moto, la musica e il calcio, è circondata anche dall’affetto di Laura, una giovane ragazza che lavora in una casa famiglia per pazienti con disturbi psichiatrici; un rapporto non ben definito per la paura del commissario ad assumersi responsabilità? O forse per la paura di crescere e abbandonare la sua misoginia che lo vorrebbe a crogiolarsi in serate solitarie e malinconiche a bere e ad ascoltare musica? Questa terza indagine potrebbe rivelarsi utile anche per capire qualcosa di sé stesso: arrivato ai 40 anni ancora con qualche lato della sua personalità da definire e da smussare o più semplicemente da sviluppare e maturare.

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