Andare in esplorazione, in un ritmo sempre più pressante di pesantezze atmosferiche, di vegetazioni marcite, di densa foresta, dove si celano corpi umani in putrefazione, dove si è spinti a scavar dentro il fittume vegetale, dentro di sè..." solo per capire che non c'è nessun posto dove andare". E' questo racconto teso e inquietante a sollecitare l'attenzione dell'incauto lettore alla scoperta di una crescita inarrestabile verso verticalità incalzanti; vi urge l'afflosciamento del corpo da cui sfugge la vita.
Da l'introduzione di Bruno Callieri