IL VOLO, L’ABISSO

Librarci / cadere, innalzarci / discendere: queste opposizioni sono esperienze primarie della nostra vita fisica, immaginativa, spirituale. Ma è anche la storia che tocca a società, culture, regimi, organizzazioni, individui. Vi è un loro innalzarsi a vette di potere, di fulgore, di ricchezza, di influenza e di celebrità, ma vi è anche il loro decadere, svilirsi, disgregarsi, inabissarsi. Ed è questo, forse, il fascino che esercita su di noi, ancora oggi, il mito di Atlantide: una terra un tempo fiorente e gloriosa, d’un tratto risucchiata da una terrificante catastrofe geologica negli abissi marini. Ma vi sono anche eventi più discreti, che lasciano qualche traccia di sé nei nostri annali: penso alla vulcanica Isola Ferdinandea, emersa nel Canale di Sicilia nel 1831 e corrosa dal mare nell’arco di pochi mesi, ponendo fine alle dispute sull’appartenenza territoriale già sorte tra il Regno delle Due Sicilie e altri contendenti.
Quello che, però, ci interessa esplorare in questo cospicuo numero 12 di Animamediatica è soprattutto l’esperienza soggettiva della sigizia “volo / abisso”: per la sua imponente presenza nelle esperienze più significative della vita umana, che siano incastonate nel mito oppure che compaiano nella vita del corpo, in quella affettiva, nelle relazioni d’amore, erotiche, creative e mistiche, con le loro estasi e fusioni o con i tormenti derivati dal distacco e della perdita. Tutto ciò - ci sta a cuore mostrare - genera smarrimenti e ritrovamenti di sé a un più elevato e profondo livello di senso.
Nella presente rassegna offriamo al lettore contributi psicologici, letterari, pittorici, fotografici, filmici che dialogano incessantemente tra loro, mediante i differenti linguaggi, stili ed idiomi.

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