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La musa inquieta della Nouvelle Vague
Questa è una biografia dedicata alla vita di Anna Karina, attrice Musa della Nouvelle Vague, il movimento cinematografico nato verso la fine degli anni ‘50 e prima moglie di Godard; ma è anche un libro dove ci si sofferma nell’elaborazione psicologica su alcuni momenti di un vissuto complesso e su alcune scelte difficili nelle quali molte donne e uomini che leggeranno potranno riconoscersi.
Nasce così un lavoro innovativo in quanto ad oggi non esiste una biografia narrativa che faccia riferimento alla vita di questa artista unita soprattutto alla psicologia della narrazione.
Le prime due parti del libro si focalizzano sugli aspetti fondamentali della vita e del percorso artistico di Anna Karina in ordine cronologico da prima della sua nascita fino alla sua morte. La terza parte è dedicata prevalentemente a spunti di psicologia ispirati dai suoi eventi vissuti attraverso l’individuazione di sentieri mentali e percorsi emotivi che si legano poi alla vita di ognuno di noi. Argomenti ispirati e costruiti intorno ad un filo conduttore che ripercorre le tappe dello sviluppo psichico dell’artista, inserite all’interno di un periodo storico che parte dalla fine della seconda guerra mondiale, attraversa la cultura progressista cinematografica della Nouvelle Vague francese degli anni cinquanta, per approdare alle rivoluzioni sociali del sessantotto fino ai nostri giorni.
L’obiettivo è quello di arrivare, attraverso la vita di Anna e l’analisi psicologica di alcuni eventi, a far nascere nel lettore spunti di riflessioni sulle proprie scelte e cercare di dare anche piccoli consigli su come poter guardare a sé stessi e agli altri da angolazioni diverse.
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Una vita esposta agli occhi del mondo, come il cinema impone, ma nelle “trasparenze” delle immagini si rivela la vita reale dell’attrice, in cui luci e ombre sono specchiate sulla scena ed offerte al mondo.
Lo sguardo professionale dell’autrice si fonde e si amalgama con la narrazione della vita reale in un gioco di cerchi concentrici, come una pietra gettata sull’acqua in una eco di vissuto e di inconscio delicatamente indagati senza alcun indugio manieristico, ma con l’intento dell’umano che incontra l’umanità del personaggio.
Godibile percorso di interessante lettura.
Raffaella Delfini