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- Le nuove prigioni
Il 9 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo e classificato con il nome di SARS-CoV-2.
Il 21 febbraio 2020 è la data del primo caso autoctono in Italia. Così, da quando è cominciata l’emergenza sanitaria, le professioni di cura e di aiuto si sono trovate, nei diversificati setting del servizio sanitario nazionale, non solo a vivere in prima persona l’alto rischio di contagio, ma anche a fare i conti con un sovraccarico emotivo prima mai contemplato. A questo si aggiunga che, alla necessaria circoscrizione delle zone COVID 19, ha fatto seguito un fatto di eccezionale rilevanza: il confinamento domiciliare dei cittadini “liberi” di una intera nazione.
Le suggestioni prodotte dalla repentina chiusura, al pari dell’ingresso nei luoghi della pena, a nostro avviso richiamano, non solo i campi, le conoscenze e le competenze degli argomenti declinati nel titolo del presente volume, ma anche il vigore di passioni e di sentimenti che caratterizzano e muovono l’individuo nel suo sociale, nell’evidenza di tumultuosi viaggi e non sempre facili approdi.