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- Da Lolita a Lacan
Pur essendo una violenza contro la libertà della persona il delitto sessuale non è necessariamente violento. Può prendere le forme della seduzione, come in Lolita di Vladimir Nabokov, in cui l’inclinazione deviante dell’adulto si manifesta in una interazione priva di impulsività e richiede il coinvolgimento della vittima.
Passando attraverso Nabokov partendo con Lolita e la descrizione di quanto avviene nei gruppi con autori di violenza sessuale, il libro cerca di focalizzare alcuni aspetti fondamentali di questa materia triste, ostica e faticosa, utilizzando la prospettiva psicoanalitica, secondo l’orientamento di Jacques Lacan, e quella criminologica prospettando alcune ipotesi e spiegazioni originali. Il lettore troverà una visione realistica delle motivazioni e dell’atteggiamento dell’autore della condotta, che consente di non azzerare e mettere sotto silenzio la posizione soggettiva della vittima.
Il punto di vista criminologico avrà un ruolo importante perché la conoscenza di questa realtà deve passare attraverso una conoscenza minuziosa della condotta lesiva.
È importante comprendere il senso della violenza sessuale, ovvero che è innanzitutto un predominio dell’immaginario che conduce alla vittimizzazione. L’io del soggetto è catturato da una immagine che è incarnata dall’oggetto e la ricerca di un soddisfacimento assoluto, lo conduce sulla strada del delitto.