Adolescenza e droga

Gli autori
Lamberti Bocconi Anna

Lamberti Bocconi Anna

Laureata in filosofia, poetessa, scrittrice e saggista

Rossi Renier Matteo

Rossi Renier Matteo

Psicologo, criminologo

È ormai acquisito che durante l’adolescenza, e fino oltre i vent’anni, il cervello non è ancora giunto a completa maturazione, il che rende da una parte più facile l’avvicinamento alle droghe, dato che non è matura la capacità di valutare i rischi, dall’altra più dannoso il consumo, poiché interferisce strutturalmente sullo sviluppo e sulla funzionalità cerebrale.
L’assunzione di sostanze psicoattive durante l’adolescenza, che in Italia ha vaste dimensioni, è un fenomeno preoccupante, riguardo al quale è necessario mettere in atto efficaci percorsi di contrasto e di prevenzione. Affinché sia possibile pianificarli, occorre innanzitutto avere un quadro statistico completo dei dati attuali sul consumo, divisi per tipologie di sostanza e consumatori, e disporre di risultati sperimentali su campioni significativi della popolazione giovanile; vanno poi approfondite le cause del consumo di droghe in età adolescenziale, le connessioni tra fattori di rischio e vulnerabilità, le modalità dei comportamenti di consumo, gli effetti dannosi sul sistema nervoso centrale, i disturbi correlati all’uso di sostanze.
È solo con un massiccio lavoro di prevenzione, volto a evitare, o almeno a ritardare il più possibile, il primo contatto di un adolescente con una sostanza, che diventa più probabile che questi si astenga dall’uso di sostanze, e si possa così sperare di contrastare con successo la diffusione della droga fra i giovani.
La prevenzione significa innanzitutto responsabilizzazione degli adolescenti rispetto agli enormi rischi che corrono a livello fisico e psichico facendo uso di droghe. L’altro versante necessario, ad esso collegato, è quello della promozione di percorsi di educazione alla salute e di attività socializzanti positive e aggregative, da attuare a livello di scuole e di territorio. Infine, deve essere effettiva la possibilità per tutti di usufruire di trattamento medico e psicologico, se necessario, in quanto la psicoterapia appare come uno strumento elettivo per indagare nei conflitti e nelle carenze interiori sulle quali si struttura la vulnerabilità. In tal modo la società nel suo insieme preserva e tutela il proprio futuro, contribuendo a far fronte al fenomeno del consumo giovanile di droghe, che impedisce agli individui lo sviluppo del pensiero critico, dell’espressione di sé, e della propria consapevolezza esistenziale.

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