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- Quale omogeneità nei gruppi?
La domanda che dà il titolo al volume esprime: da un lato, la consapevolezza degli autori – tutti psicoterapeuti di gruppo psicodinamico – sulla presenza attiva della dialettica omogeneità-eterogeneità in tutti i gruppi (omogenei ed eterogenei); dall’altro, il desiderio alla base di questo lavoro collettivo di identificare sempre meglio i processi e le peculiarità del campo gruppale omogeneo.
Nella letteratura italiana, lo studio di questo settore è recente, i contributi che includono studi di verifica empirica dell’efficacia clinica sono ancora meno numerosi; tuttavia, nella prassi clinica, specie istituzionale, si tende a nominare “gruppo omogeneo” una vasta gamma di esperienze gruppali rispetto alle quali il volume si propone di offrire un apporto di chiarezza sul piano epistemologico e metodologico. In questo senso, il libro è rivolto sia agli operatori di settore sia a coloro che si stanno formando alla professione di psicoterapeuti di gruppo.
Il volume si articola in più parti. La prima – Una cornice teorico-introduttiva – ha lo scopo di qualificare il dispositivo omogeneo da un punto di vista storico, teorico e di teoria della tecnica. Seguono i capitoli relativi a una vasta gamma di esperienze gruppali, condotte in contesti socio-sanitari, e suddivisi in due parti del volume, rispettivamente testimoni della duplice area di lavoro possibile con il gruppo omogeneo (l’area della monosintomaticità: lavoro psicoterapeutico e l’area della monotematicità: lavoro di prevenzione e supporto psicologico).
Infine, l’ultima parte informa il lettore sullo state dell’arte in Italia della ricerca empirica sui gruppi omogenei, a completamento di un discorso su questo dispositivo che possa corrispondere agli standard di dialogo con la letteratura internazionale.