Balthus e la fanciullezza femminile

Gli autori
Gutton Philippe

Gutton Philippe

Psichiatra, psicoanalista

Balthus (1908-2001) è stato uno dei pittori più originali del XX secolo. I personaggi da lui dipinti si muovono in insoliti scenari che lo hanno a lungo inscritto nel movimento surrealista, influenza che comunque rifiutava. Le suggestive pose delle sue modelle, fanciulle in fiore, adolescenti appena puberi, hanno indotto molti commentatori a considerarlo un pittore erotico. Ma Balthus rifiutava anche questa definizione, molto riduttiva della sua arte. Si dichiarava fervente cattolico, affermando: “Il pittore deve essere religioso o non essere”.
Philippe Gutton, specialista dell’adolescenza, affronta a fondo la questione, nell’intento di non ridurre l’attività creativa così originale dell’artista ad una lettura così semplice e superficiale. Quale enigma rivelano queste opere? Le figure conturbanti che popolano i suoi quadri che cosa cercano di comunicare? Che cosa rivelano dell’adolescenza, questo tempo tra? In quanto età di scoperta della genitalità e della morte, l’adolescenza è paradigmatica della creatività alla quale ogni essere umano è tenuto a credere se vuole sfuggire alla malinconia. Dunque Balthus, secondo la migliore estetica, tenta di rendere visibile l’invisibile dell’umano nel suo farsi, aprendo al mistero della donna in divenire, al segreto del vivente. In breve, l’artista interroga la pubertà femminile in quanto essa simbolizza l’origine. Si tratta di due grandi temi intorno ai quali il pensiero psicoanalitico si è a lungo interrogato.

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