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- Le parafilie maggiori
Con il termine “parafilia” – derivato dall’unione del prefisso greco “para” = “presso”, “accanto”, “vicino”, “oltre”, ecc. con il sostantivo greco “filia” = “amicizia”, “affinità”, “affettività”, “attrattività”, ecc. – si suole indicare ogni attività “erotico-sessuale” ritenuta inusuale, ma che si manifesta nel soggetto come forma di “eroto-sessualità”, esclusiva o prevalente, che comporta disagio relazionale. Tali attività “erotico-sessuali” sono state qualificate in “Parafilie minori” (quelle che normalmente non comportano dinamiche criminose) e “Parafrenie maggiori” (quelle che inevitabilmente comportano condotte criminose).
Le “Parafilie” considerate maggiori, oggetto della presente trattazio-ne, relativamente poche, sono costituite: 1) dal “Sadismo” con le sue particolari complicanze aggravanti consistenti nella “Chelidolagnifilia”, nella “Chentolagnia”, nella “Orbilianismofilia”, nella “Vampirismofilia”, nell’“Antropofagofilia” e nell’“Necroantropofagofilia”; 2) dal “Masochismo” con la sua particolare varietà consistente nell’“Ibistrofilia”; 3) dalla “Pedofilia” con le sue particolari varietà consistenti nella “Lolitofilia”, nella “Efebofilia”, nella “Neofilia”, nella “Frenastenopedofilia”, nella grave “Sadopedofilia” e nella “Pedofilia telematica”; 4) dall’“Incestofilia”; 5) dalla “Necrofilia” con la sue due particolare complicanze aggravanti consistenti nella “Necrosadismofilia” e nella “Necroantropofagofilia”; 6) dalla “Zoofilia” con la sua particolare complicanza aggravante consistente nella “Zoostuprofilia”. Dal seguente studio è emerso con notevole evidenza che fra le “Parafrenie” quelle definite “maggiori”, in specie, sono pienamente inquadrabili nella categoria degli “atavismi filetici”.