GRAFOLOGIA Uomo e Natura

Gli autori

Questo lavoro nasce da esperienze decennali che hanno portato l’Autrice a osservare l’espressione grafica come prodotto naturale dell’uomo, per riflettere su vari aspetti. La scrittura, nella sua varietà di manifestazioni formali, comunica l’uomo e la grafologia, come scienza umana, studia e interpreta questo complesso linguaggio, permettendo di fornire un significativo contributo alla conoscenza dell’individuo. Essere informati di questa possibilità è un’opportunità per chiunque si accosta a questo argomento per capire il valore del servizio che la grafologia può dare alla persona.
Come precisa nell’introduzione, l’uomo è natura e termini come natura, psicologia, educazione e grafologia sono parole tra loro collegate. Guardando uno scritto si ricevono emozioni, impressioni che equivalgono a un incontro con una persona ed è fondamentale per il consulente grafologo una formazione adeguata per non cadere in analisi meccaniche. 
Nelle prime righe di questo lavoro, l’Autrice sintetizza il senso del suo viaggio: “Forme morbide, tondeggianti, acute, spigolose, di monti, delle foglie, dei sassi, degli insetti, di animali… che i miei occhi incontrano ed ecco il collegamento. Ho guardato la mia scrittura e ho visto forme, la mia impronta, che è un riflesso di un’umanità che non si ripete. Ho pensato alle tante scritture, disegni e scarabocchi che ho raccolto, ai tanti riflessi di umanità”. 
L’ottica con cui il discorso si è sviluppato, intrecciando realtà diverse ma interconnesse, ha presentato aspetti fondamentali della ‘grafologia’ in una visione ‘naturalistica’. Il biologo e medico Canestrari a tal proposito osserva che: “Nel caso di Isabella, il semplice fatto di aver pensato di inserire le immagini della natura, che hanno colpito la sua attenzione durante le sue passeggiate tra le nostre colline, prima di essere fissate nelle foto, intercalandole con lo scritto, è una conferma dell’importante ruolo che lei ripone nella sinergia uomo-natura, a conferma che tutto è UNO”.
Argomenti, questi, che aprono orizzonti, come fanno capire le parole della psicologa Guaitoli: “Noi, possiamo solo evidenziare come, senza mai venir meno alla complessità e alla serietà dell’indagine, l’autrice sia riuscita a farci percepire i ritmi innumerevoli dell’uomo e della natura offrendo una spinta a interrogarci, a desiderare, e, appunto, a non fermarsi all’ovvio”. 

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