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La natura musicale della psicoterapia
La psicoterapia è simile ad una partitura musicale, dove i musicisti sono anche compositori. Curare significa orchestrare, cioè far danzare insieme parole, immagini, emozioni, come se fossero tracce melodiche in cerca di un’armonia, per generare nuove forme vitali.
La metrica della relazione, che fonda lo sviluppo umano su basi musicali e ritmiche, diventa il cuore pulsante e creativo dell’esperienza terapeutica.
Il terapeuta deve tradurre la complessità del pensiero clinico in una semplicità del gesto e della parola, in modo che nel setting possano emergere momenti di autentico contatto con il proprio mondo interiore, aperture coraggiose verso il mondo dell’altro. Deve cioè essere in grado di stare nel processo, momento per momento, seguirne gli andamenti, gli imprevedibili arresti e le inaspettate riprese, come presupposto per coltivare una mente esteticamente orientata.
Come si fondono tra loro la natura poetica e musicale della mente all’interno dell’esperienza terapeutica?
Il testo ha l’intento di un saggio, ma si può leggere a tratti come un racconto, a tratti come un componimento poetico. L’Autore si sofferma sull’importanza del costrutto di improvvisazione, come elemento centrale della pratica clinica, e propone la costruzione di uno sguardo estetico, capace di valorizzare la natura musicale della psicoterapia, dove la tecnica cede il passo alla relazione, la parola alla voce, la voce al movimento e il linguaggio del corpo si rispecchia pienamente nel corpo del linguaggio.