Il bambino che aveva male al cuore

Gli autori
Cancrini Luigi

Cancrini Luigi

Psichiatra, psicoterapeuta

Da Ackerman a Minuchin, i pionieri della terapia familiare hanno sempre messo al centro del loro lavoro l’ascolto dei bambini in difficoltà. Aperto e semplice nel suo modo di proporsi, il bambino è naturalmente il miglior aiuto per chi cerca di capire, nella rete fitta delle resistenze individuali e delle collusioni o delle complicità interpersonali, quello che veramente accade dentro la famiglia che viene in terapia. Quello che ai terapeuti della famiglia spesso è sfuggito, però, è lo spazio che si dovrebbe dare ai racconti, ai sogni, ai desideri e alle paure del bambino che dalla sua famiglia o da parte della sua famiglia è stato allontanato e che dell’ascolto di un terapeuta ha un bisogno più personale e particolare per poter elaborare il lutto delle separazioni cui la vita lo ha costretto.
È a questo tipo di mancanza che tenta di porre riparo questo testo basato sulle storie di bambini ascoltati, in circostanze assai diverse fra di loro, un testo in grado di proporre, non solo e non tanto, la maestria di un terapeuta consolidato, quanto la semplicità e la naturalezza di un lavoro portato avanti da alcune psicoterapeute che erano ancora, nel momento in cui queste terapie vennero portate avanti, allieve del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale.
Gli interventi di cura capaci di dare ascolto e rilievo umano alle storie dei bambini che vivono delle infanzie infelici sono purtroppo ancora interventi piuttosto rari per due ragioni fondamentali: la cecità a volte ottusa dei decisori politici e amministrativi che, con rare eccezioni, ignorano il diritto alla cura di questi bambini e la mancanza di cultura psicoterapeutica nella formazione dei medici, dei pediatri e di tanti (troppi) neuropsichiatri infantili. 
È soprattutto a queste categorie di persone che questo libro è particolarmente dedicato, perché si rendano conto del fatto che questi bambini hanno diritto a essere curati, assicurando la presenza di una cultura e di una professionalità psicoterapeutica nei luoghi in cui con questi bambini ci si incontra: dalle case famiglia agli spazi per l’accoglienza dei minori non accompagnati, dalle famiglie disponibili ad accogliere dei minori in adozione o in affido agli ambulatori dei pediatri di base e ai servizi di neuropsichiatria infantile, dai consultori ai centri che si occupano di accoglienza delle persone vittime o responsabili di violenza domestica, dalle aule del Tribunale dei Minori a quelle del Tribunale Civile in cui ci si occupa, dimenticandosi spesso dei bisogni dei figli, di separazioni e di divorzi.

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