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- La stoffa di cui sono fatti i sogni e le emozioni
Perché un’introduzione clinica alla teoria di Matte Blanco? Benché notoriamente stimato e riconosciuto fra i maestri più importanti della psicoanalisi in Italia e all’estero, Matte Blanco è stato sempre considerato un pensatore difficile e astratto e così molti dei suoi apporti fondamentali per la clinica – psicoanalitica e psicoterapica – non vengono incamerati nel bagaglio degli strumenti da utilizzare nell’esperienza terapeutica.
L’idea dell’utilità di una introduzione clinica alla sua ipotesi teorica parte da questi presupposti. Si comincia con una presentazione complessiva del suo pensiero, visto il dato paradossale che lo vede molto più familiare agli studiosi di letteratura che agli psicoanalisti. Nella parte successiva vengono affrontati i due argomenti principali che sono particolarmente importanti per la clinica: il sogno e l’emozione. Ognuno di questi due aspetti si avvale di diverse esemplificazioni cliniche che possono variare dalla semplice vignetta clinica al caso trattato per esteso.
Il lettore, anche digiuno di quegli elementi di insiemistica e di logica simbolica che vengono utilizzati da Matte Blanco, viene accompagnato gradualmente a familiarizzarsi con la logica specifica dell’inconscio e delle emozioni, le cui leggi bizzarre sovvertono completamente la logica classica che utilizziamo abitualmente per pensare, e che dai tempi di Aristotele si fonda essenzialmente sul principio di non contraddizione. Particolarmente innovativo risulta il contributo alla comprensione del funzionamento della sfera emotiva, che nelle situazioni di particolare intensità finisce per produrre assimilazioni e generalizzazioni improprie che solo una conoscenza approfondita della particolare logica dell’inconscio può spiegare e risolvere.
In proposito, per comprendere la portata innovativa del pensiero di Matte Blanco è utile sottolineare la distinzione da lui operata, sulla scia di indicazioni sparse proposte da Freud, fra un inconscio rimosso e un inconscio non rimosso, multidimensionale, che non emerge nella coscienza a causa dei limiti tridimensionali che la caratterizzano. Questa differenziazione consente di distinguere i contenuti che vengono respinti perché ritenuti inaccettabili dalla coscienza e quelli che la mente umana produce la cui dimensione infinita in certi casi può portare tanto alla follia che alla creazione artistica.