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“Cosa significa fare psicoterapia nel nostro tempo? Che modelli ereditiamo dal passato? Al di là dei contesti, pubblici o privati, dovremmo poterci chiedere quali modelli di psicoterapia possono sopravvivere ai cambiamenti sociali che ci attraversano. Può essere ancora sostenibile un’idea di modello rigido di psicoterapia, di approccio tecnico, o invece serve maggiore flessibilità, onestà, umiltà, ascolto, umanità, a fronte di un proliferare di tecnicismi taumaturgici e autoreferenziali?”
Cosi Mirco Moroni introduce le questioni aperte dall’autore.
Anemoni in viaggio sono i petali dei fiori mossi dal vento e che attraversano rotte ignote, capaci di solcare i mari della complessità umana. L’invito dell’autore è di pensare a un nuovo modo di pensare alla psicoterapia, come danza relazionale che si nutre di bellezza e di fascinazione per il genere umano. Propone al lettore esperto e curioso di provare ad allontanarsi dagli sguardi indiscreti delle ingenue e prosaiche scienze psicologiche lineari che stanno, nel tempo, snaturando il potenziale “poietico” e artistico della danza tra logos (parola), psiche (anima), pneuma (respiro) e soma (corpo).