Pazzi per la scuola 2

Gli autori
Lodolo D'Oria Vittorio

Lodolo D'Oria Vittorio

Libero professionista

Burnout e “maestreghe

Pochi insegnanti sanno che la loro professione è quella maggiormente esposta all’usura psicofisica; pertanto, la maggioranza di costoro non si capacita del conseguente esaurimento cui spesso va incontro. Ancora meno docenti sanno che la relazione assidua e assillante, quasi ossessiva, con l’alunno/studente (con la medesima utenza più ore al giorno, tutti i giorni, per nove mesi, per cicli di 3 o 5 anni, asimmetrica, intergenerazionale…) è alla base del fenomeno che assorbe tutte le energie lasciando l’insegnante prostrato. Studi scientifici internazionali confermano che l’usura psicofisica è un fenomeno universale proprio perché legato alla professione, ma a noi sembra non interessare.
Esattamente venti anni fa (2004) veniva pubblicato su La Medicina del Lavoro (N° 5/2004) lo studio dall’eloquente titolo “Quale rischio di patologia psichiatrica per la categoria professionale degli insegnanti?”. I preoccupanti risultati allora emersi non hanno però indotto alcun ministro dell’Istruzione ad avviare studi epidemiologici per individuare le vere patologie professionali della categoria; sviluppare e attuare un piano di prevenzione dell’usura psicofisica comune a tutti gli istituti; sviluppare una politica previdenziale conforme alla condizione di salute professionale della categoria. La decina di interrogazioni e mozioni parlamentari, che si sono succedute nel corso degli anni per sollecitare l’intervento istituzionale, è rimasta inascoltata e a nulla sono valse le tante richieste di Università e sindacati alle Istituzioni centrali (Ufficio III del MEF). È così divenuto impossibile ottenere dati nazionali al fine di indagare le tante (troppe!) inidoneità lavorative, riconosciute dagli appositi Collegi Medici di Verifica, con diagnosi psichiatriche tra gli insegnanti.
Anziché intervenire per tutelare la salute professionale della categoria, l’Istituzione assiste oggi inerte a un’azione inspiegabile da parte dell’Autorità Giudiziaria che interviene, con metodi d’indagine da stati totalitari e fortemente discutibili, nei confronti di asili nido, scuole dell’Infanzia e Primaria. Le maestre, per l’opinione pubblica, sono trasformate in mostri: ribattezzate per l’occasione in “maestreghe”. Un fenomeno esclusivamente italiano (qualcuno dovrà spiegare il perché) e con molte ombre, che viene compiutamente approfondito in questo libro dopo aver letto gli atti giudiziari di un centinaio di processi a carico di maestri/e da me assistiti – in dieci anni – come consulente tecnico di parte ed esperto del fenomeno aumentato di ben 14 volte in sei anni.

 

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